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Il ristorante |
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Il più antico posto di ristoro a Campiglia si
trovava, già da fine Ottocento, presso la piazza
della chiesa gestito sempre dalla stessa famiglia
fino al secondo dopoguerra. Ancora oggi una parte di
quei locali sono adibiti a ristorazione anche se
dopo alcuni passaggi di gestione in questo momento
(gen. 2005) l’esercizio è temporaneamente chiuso.
A sostituirlo validamente però già dagli anni ‘50
cominciava ad essere conosciuta e rinomata, anche
fuori dai confini locali, la cucina di Maria
Sturlese.
Inizialmente nelle prime fasce terrazzate sul
versante occidentale del territorio di Campiglia,
davanti all’ampio orizzonte marino, sotto i
pergolati di vite che riparavano dalla calura, si
allungavano rustici tavoli e pancali in legno che
ospitavano nelle belle giornate gruppi di gitanti ed
estimatori del buon vino locale che sostavano qui
volentieri per interi pomeriggi di festa per bere e
gustare fave, formaggio, lupini, acciughe ed altri
prodotti del posto.
Divenuto meta sempre più frequentata e stimata per
la genuinità del vino e del cibo, per iniziativa del
marito di Maria, Alfredo Cerliani, originario di
Cadimare ma campigliese a tutti gli effetti, nel
1961 la caratteristica struttura viene trasformata
nell’ampio e razionale locale che conserva a tutt’oggi
la conformazione originaria, con le ampie aperture
sul mare in vetro e legno, veramente avvenieristiche
per quei tempi, e ancora miracolosamente non
sostituite dagli ormai dilaganti infissi in metallo. |
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Cosa si mangia |
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Nel luminoso salone dove si arrampicano sui muri
rigogliose piante sempreverdi, si può gustare la
cucina della signora Maria, (non a caso citata in
tutte le guide nazionali più prestigiose come
Michelin, De Agostini, Touring) che provvede a
confezionare i suoi piatti con i prodotti locali:
è lei che fa la marmellata delle crostate con la sua
frutta come nell’orto vicino cresce la verdura delle
ottime insalate. Naturalmente anche il pesce è
fornito da amici pescatori e talvolta dal figlio
della signora Maria, Marco, che dirige anche il
servizio in sala dove indirizza e consiglia con
competenza i clienti. Gli asparagi selvatici e i
funghi compaiono sulla tavola quando è stagione
e di recente l’introduzione della coltura dello
zafferano (i cui campi si intravedono tra le piane
davanti alla sala da pranzo) ha stimolato la
fantasia della cuoca che ha elaborato nuove e
appetitose portate.
Ma chi viene alla Lampara vuole anche gustare il
suo vino, “suo” nel vero senso della parola
perché proveniente dai vigneti dei proprietari e da
essi stessi confezionato. Si può scegliere tra
quello “alto” più leggero e quello tratto dalle
vigne “basse”, cioè cresciute più vicine al mare,
dal colore ambrato e aromatizzato dalla salsedine,
oltre naturalmente al famoso passito detto
rinforzato (sciacchetrà) qui offerto, quando
disponibile, anche nella rara variante “rossa”. |
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orari: mezzogiorno 12-14 sera 19-22
chiusura: dal 10 gennaio al 10 marzo e 2 settimane
a ottobre
(al ristorante è annesso il bar dove si possono fare
ottime merende)
Ristorante La Lampara
via Tramonti,4 – Campiglia (La Spezia)
tel. 0187 758035 |