3 Dicembre - Il Secolo XIX

Tassa su Alberghi e B&B per la cura del territorio

 

 

Arsenale, ACAM, Provincia e vari enti pubblici e non sono stati il facile richiamo locale di energie che la fatica della terra non volevano e non vogliono più subire, per non parlare di chi per lavorare se ne è dovuto andare via.
In più un recente turismo di massa e dissennato ha completato l'opera, Quale giovane sceglierà di faticare sulla terra dei padri e dei nonni quando come dice Maggiani con un fondo e due camere in paese si campa tranquillamente.
Noi stessi abbiamo dovuto constatare che ostacolando le costruzioni di nuove case e strade ci siamo scontrati con una mentalità degli stessi abitanti del posto ferma ancora agli anni cinquanta e che le istituzioni per un pugno di voti non contestano con decisione e determinazione.
Ma allora che fare per mantenere un'agricoltura che è la sola che può proteggere e mantenere un territorio come ad esempio il nostro, Tramonti, che Parco Nazionale patrimonio Unesco, SIC, e tante altre belle sigle rischia di trasformarsi in una macchia mediterranea con villette sparse destinate a scendere a mare.
Gli interventi sono estremamente semplici e assolutamente poco costosi per la comunità:

- Individuare le zone da recuperare all'agricoltura (non si può salvare ormai tutto )


- Togliere ICI, TARSU (ridicoli visti i servizi ) alle costruzioni del versante collinare lato mare e imponendo in contrapartita ai proprietari la manutenzione di tratti di sentiero, la regimazione delle acque, la pulizia del bosco circostante per prevenire gli incendi (e affidarne ovviamente il controllo alle Associazioni riconosciute locali )


- Imporre agli affittacamere, bed-breakfast, alberghi (esclusi solo gli agriturismi, quelli veri) una tassa annuale per ogni camera a disposizione per l'affitto e indipendentemente dalle presenze ( tassa di scopo ).
Nella sola Provincia di La Spezia affittacamere e B&B sono più di 900 con un totale di camere sopra le 3.000 e quindi per più di 5000 posti letto. Stessa operazione per bar, osterie e ristoranti con contributo annuale in base ai posti a tavola. Il ricavato lasciando per ora perdere eventi, manifestazioni, mega-progetti dovrebbe essere direttamente gestito dalle Associazioni di Agricoltori e per soli fini Agricoli, con rendiconto annuale agli Associati di come i soldi sono stati spesi.


- Eradicazione totale dei cinghiali all'interno delle zone agricole con recinzioni ed affidandone l'attuazione ai cacciatori – coltivatori del posto.

L'esenzione da ICI e TARSU potrebbe essere estesa anche alle attività turistiche ricettive ampliando gli obblighi alle stesse derivanti dalla manutenzione del territorio. D'altra parte tutte le attività turistiche hanno tratto e traggono principale beneficio dalle caratteristiche e bellezze di un territorio che come tale a loro stesso vantaggio va mantenuto.

Ovviamente, ma ci pare che in tale direzione alcuni Comuni si stiano già muovendo, blocco totale nelle aree interessate di nuove costruzioni per lo meno per dieci anni con esclusione per i manufatti per sole finalità agricole e/o di trasformazione dei prodotti stessi.
Basta fare un po' di conti: 3000 camere con un "riempimento" di 100 giorni all'anno fanno 300.000 affitti per un incasso ad una media di Euro 80 per notte (camera doppia) di Euro 24.000.000 all'anno. Una percentuale del 5% da destinare al territorio corrisponde a Euro 1.200.000 circa all'anno e considerato un contributo minimo per ora sino al 2013 del 50% dal Piano di Sviluppo Rurale si potrebbe disporre sempre all'anno di circa Euro 2.400.000 che corrispondono a 100 persone fisse per tutto l'anno per la cura del territorio. E non si è tenuto conto di ristoranti, trattorie, pizzerie, ecc.
L'importante è che questi soldi "arrivino" direttamente sul territorio senza passare attraverso "filtri", uffici, consulenti e così via lasciando per strada più del 50%.
Ma per fare quanto proposto in tempi brevi è necessario che istituzioni e politica assumono chiare e decise posizioni, senza più ambiguità derivanti dalla ricerca di un consenso popolare che non devono più subire ma indirizzare.
E tutto molto, ma molto in fretta. Altrimenti dovremo sempre più ricorrere a definire "bombe d'acqua" straordinarie ed imprevedibili, eventi che si sono sempre ripetuti nella storia con risultati meno devastanti e costosi ( per tutti noi ovviamente ) e che possono distruggere l'unica vera risorsa della zona: il paesaggio e l'ambiente.

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