27 Maggio 2008 - IL SECOLO XIX

Campiglia punta sul "Renforzà"
L'Associazione Campiglia insiste nell'opera di recupero agricolo-ambientale. E realizza un vigneto per lo "Sciacchetrà" locale.

Conservare l'identità del territorio attraverso un recupero agricolo sia pure parziale finalizzato a culture di nicchia.
E' questo il concetto ispiratore, ribadito in un recente scritto, di ogni attività dell'Associazione Campiglia che sin dalla sua costituzione opera, con i soli contributi dei propri associati, in favore del territorio ed è riuscita in compiti che parevano di non facile ralizzazione, come aprire uno spaccio alimentare per assicurare ai residenti un minimo di servizio essenziale, recuperare circa 6mila metri quadrati di superficie alla coltura dello zafferano ed altri a quella dei fichi d'India, mantenere in funzione la monorotaia (abbandonata da tutti) che è l'unico strumento per alleggerire le fatiche dei pochi agricoltori rimasti ed assicurare i trasposti in loco, recuperare i sentieri principali e secondari, risanare insieme al Parco Nazionale delle Cinque Terre l'ultimo mulino a vento per farne un centro d'informazione sul territorio gestito dall'Associaizone.
Due anche gli interventi in campo colturale con la pubblicazione del libro "Tramonti di Campiglia, la Settima Terra" che ricorda e richiama le tradizioni dei luoghi e della cartina informativa sui sentieri. "Molti parlano a nome di Campiglia firmandosi "un gruppo di abitanti" affrontando argomenti per i quali si batte da sempre e solo l'Associaizone Campiglia - sottolinea il presidente - il tutto finalizzato a mentenere quella identità del territorio di cui tutti parlano ma per la quale pochi concretamente operano, anzi se mai remano contro".
Tra i problemi di Campiglia la vendita di case e casotti agricoli, in tutto una quindicina negli ultimi anni, che si trasformano in seconde o terze case mentre gli unici due fabbricati "sociali", canonica e sede della Croce rossa sono diventati bar ristorante. "Bene una maggiore manutenzione della strada di accesso al paese e la realizzazione della fognatura, servizi essenziali di cui nel 2008 non si dovrebbe neppure parlare - scrive l'Associazione - ma noi perseguiamo verso ilo recupero agricolo-ambientale del territorio". L'Associazione Campiglia ha presentato in Regione progetti per la realizazione di un impianto di vigneto di circa cinque ettari per produrre vino "Reforzà", lo Sciacchetrà locale, l'estensione della coltura dello zafferano e dei fichi d'India.

PierAngelo Caiti

 
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