21 Agosto 2008 - IL SECOLO XIX

Emergenza cinghiali: devastate le vigne a Tramonti di Campiglia

Il paesaggio di Tramonti,  patrimonio mondiale dell’UNESCO, non è stato costruito dalla specie protetta dei cinghiali, che non c’erano e che sono stati, per scopi neppure troppo nascosti, introdotti nel territorio, ma dalla specie non protetta dei contadini che hanno recuperato piane e terrazzamenti, costruito muretti a secco e fermato frane.
Ma forse si vuole “sloggiare” quei pochi che ancora non vendono il “casotto” e continuano a lavorare le vigne così almeno tutti i “casotti” diventeranno pseudo villette o finti agriturismi con brivido cinghiali.
La nostra Associazione si batte da anni per mantenere un minimo di agricoltura nella zona proprio per rispetto dell’ambiente e di chi lo ha costruito, ma così non si può andare avanti.
Per mantenere in funzione una monorotaia per coltivare i terreni “bassi” ci siamo dovuti dissanguare economicamente, in compenso, si parla di funivia, ascensori ovviamente per turisti.
E non ci si venga a dire che i danni dei cinghiali vengono rimborsati, a parte il fatto che alcuni di noi stanno ancora aspettando il rimborso del 2004, ma il danno non è neppure quantificabile perché non sono i 200 o 300 Euro che vuole chi ancora coltiva faticosamente la terra, ma vuole che gli sia riconosciuto il diritto, nel suo, di continuare a fare quello che faceva suo padre o suo nonno.
E un discorso a parte vale anche per gli ambientalisti o “verdi” che non si accorgono del danno proprio ambientale che deriva dalle devastazioni dei cinghiali.   Ma gli interessi , leggi anche ricerca di consensi, sono troppi ed i contadini da noi troppo pochi.
Eppure la soluzione potrebbe essere molto semplice.   Da noi ormai è evidente che i cinghiali vanno “eradicati”.   Affidare le battute di abbattimento ai cacciatori è come dire al panettiere di disfarsi  della farina.   Vengono, quando vengono,  ne abbattono pochi, preservando accuratamente la moltiplicazione della specie, da noi ormai è una specie di vivaio, per di più non scendono, è faticoso, nelle zone verso mare dove guarda caso c’è proprio l’uva migliore.
È ormai palese un evidente “conflitto di interessi”.
I pastori elettrici, nelle nostre zone, è meglio lasciarli perdere a meno che non se ne voglia parlare per affidare qualche incarico o consulenza con convegno al seguito, ma scordiamoci che risolvano nel nostro terreno il problema.
Hanno provato con le  pasture   : ottimo ma senza catture, quest’anno pasciuti e satolli i cinghiali hanno moltiplicato le figliate.
Ma perché non si affidano le battute, regolamentate finché si vuole, ai veri contadini che sono anche cacciatori.   A Tramonti ce ne sono ancora e anziché sentirsi dire cosa devono fare potrebbero forse essere proprio loro a dirigere gli abbattimenti.
La situazione è ormai insostenibile e purtroppo la nostra esasperazione chiama in causa tutti a cominciare dalle varie Associazioni di Agricoltori e così via.
A meno che anche la devastazione dei vigneti non sia un “evento” estivo per pubblicizzare il territorio, sulle nostre spalle ovviamente.   Orami si parla solo di turismo dimenticando che proprio il paesaggio di Tramonti e la sua conservazione sono il primo richiamo turistico della zona.  Ci stiamo mangiando l’eredità dei nostri padri e poi.

Marco Cerliani
Presidente dell'Associazione Campiglia

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